Come avviare un blog per la tua azienda

  • di Ilona K.
Come avviare un blog per la tua azienda

Indice dei contenuti

  1. Che cos’è un blog aziendale (e perché conta ancora)
  2. Passaggio 1: configura il blog sul tuo sito web
  3. Passaggio 2: crea una strategia di contenuti pratica
  4. Passaggio 3: dai vita ai tuoi post
  5. Passaggio 4: evita gli errori classici del blogging
  6. Passaggio 5: mantieni il tuo blog attivo con un piano semplice
  7. Domande frequenti

Un blog può essere una delle parti più utili del tuo sito web. È il luogo in cui puoi spiegare le cose con parole tue, rispondere alle domande che i clienti digitano su Google e dimostrare che capisci davvero i problemi che cercano di risolvere. 

Ma se non hai mai creato un blog, tutta la configurazione può sembrare un po’… traballante. Da dove si comincia? Con quale frequenza dovresti pubblicare? E conta ancora qualcosa nell’era dei contenuti generati dall’AI? Vediamolo passo per passo – niente di complicato, niente gergo del marketing. Solo una guida pratica per mettere in piedi il tuo blog senza perdere il fine settimana.

Che cos’è un blog aziendale (e perché conta ancora)

Un blog è semplicemente una raccolta di articoli sul tuo sito. Ogni post spiega qualcosa che i tuoi clienti vogliono sapere e, con il tempo, questi post fanno crescere la fiducia.

Molte aziende gestiscono un blog, e trovi le stesse domande che si ripetono in luoghi come Reddit. Le basi non sono cambiate molto: titoli chiari, paragrafi corti e contenuti davvero comprensibili. Tuttavia, a differenza di un blog personale, un blog aziendale ha alcune sfumature da considerare. 

Fonte: Unsplash

Passaggio 1: configura il blog sul tuo sito web

Scegli una piattaforma semplice

La maggior parte degli imprenditori sceglie WordPress, Wix o Squarespace perché semplificano la configurazione. Non servono competenze di programmazione: fai tutto tramite menu e interruttori, e la maggior parte dei provider di hosting installerà gli strumenti del blog per te. Inoltre, offrono layout semplici per creare i tuoi post – niente markup HTML richiesto.

Aggiungi la sezione blog

La maggior parte delle piattaforme crea automaticamente una pagina /blog non appena pubblichi il primo post. Se la tua non lo fa, cerca la sezione “Blog” o “Post” nel pannello di controllo. Attivarla richiede un paio di clic.

Mantieni il design leggero e leggibile

Un layout pulito vince sempre su uno appariscente. I lettori restano più a lungo quando il sito si carica rapidamente, e le ricerche di Google mostrano che la velocità della pagina incide davvero sul fatto che restino o se ne vadano. Consiglio pratico: aggiungi la data di pubblicazione e il tempo di lettura per aiutare gli utenti a orientarsi nei contenuti.

Imposta le basi prima di pubblicare

Prima di scrivere il tuo primo post, verifica di avere sul sito quanto segue:

  • Un link chiaro al blog nella barra di navigazione e nel footer
  • Una struttura URL che consenta di distinguere il blog dal resto del sito (per esempio, blog.it.com oppure mybusiness.it.com/blog)
  • Una pagina principale del blog che si carichi velocemente
  • Un modello semplice per i post del blog in cui poter aggiungere almeno un po’ di testo e immagini
Fonte: Unsplash

Passaggio 2: crea una strategia di contenuti pratica

Parti dalle domande che i clienti fanno già

Le idee migliori per il blog non nascono da maratone di brainstorming. Nascono dalle conversazioni di tutti i giorni. Se sei un toelettatore per cani, probabilmente hai risposto a “Ogni quanto dovrei tagliare le unghie al mio cane?” più volte di quante ne ricordi. Ecco un post già pronto.

Questo si allinea ai consigli per un blogging di successo, che sottolineano come i post più forti arrivino di solito da domande reali, non da brainstorming formali guidati dal brand.

Usa l’approccio 80/20

Un metodo efficace di pianificazione dei contenuti che mantiene l’equilibrio:

  • L’80% dei tuoi post dovrebbe essere pratico e utile
  • Il 20% può essere storie, aggiornamenti sul brand o opinioni

È una struttura sufficiente per impedire ai contenuti di uscire dal seminato.

Scegli una cadenza di pubblicazione realistica

Se riesci a pubblicare ogni settimana, ottimo. Se ogni due settimane è più sostenibile, va benissimo. La costanza è uno dei fattori più importanti per il successo di un blog aziendale – senza contare che i motori di ricerca preferiscono contenuti freschi. Anche i blog lenti ma regolari crescono sorprendentemente bene.

Aggiungi immagini e rifinisci senza complicare le cose

Le buone immagini rendono i post più facili da assimilare, e ci sono molti strumenti gratuiti per trovare immagini che non rallentano il tuo sito.

Se l’editing ti mette in difficoltà, alcuni strumenti utili di copywriting possono ripulire le frasi macchinose e dare ai tuoi post una scorrevolezza migliore.

Fonte: Unsplash

Passaggio 3: dai vita ai tuoi post

Dai ai tuoi post una struttura leggera

I lettori prima scorrono e poi si impegnano, quindi la struttura li aiuta a capire cosa troveranno.

Un formato semplice funziona bene:

  • Un titolo chiaro e onesto
  • Un’introduzione breve
  • Sottotitoli utili
  • Esempi concreti
  • Una chiusura ordinata

Rendi gli esempi specifici

Esempi specifici fanno metà del lavoro al posto tuo. Eccone alcuni:

  • Una panetteria che spiega come conservare il pane a lievitazione naturale perché resti morbido più a lungo
  • Un’officina per biciclette che aiuta i clienti a riconoscere in anticipo i problemi ai freni
  • Un servizio di tutoraggio online che mostra come scegliere un piano di studio

Esempi chiari e vicini all’esperienza reale rendono i contenuti più concreti.

Usa l’AI come assistente, non come autrice

Gli strumenti di AI possono aiutare a fare brainstorming o a ridurre paragrafi troppo lunghi, ma la voce del tuo brand e i tuoi dati unici sono ciò che rende il post degno di essere letto. Soprattutto perché ai valutatori umani di qualità di Google sono stati istruiti a individuare i contenuti generati dall’AI – e se sospettano che una pagina sia scritta solo da una macchina, senza valore aggiunto per l’utente o originalità, le assegneranno il punteggio di qualità più basso. Mantieni il tono umano e lascia che l’AI gestisca il lavoro dietro le quinte. 

Fonte: Unsplash

Passaggio 4: evita gli errori classici del blogging

Ci sono alcune cose che fanno inciampare molte persone:

  • Pubblicare argomenti alla rinfusa. Un po’ di pianificazione mantiene i contenuti focalizzati.
  • Scrivere paragrafi lunghi e senza interruzioni. Sezioni più corte, con massimo 4 righe per paragrafo, sono più gentili con gli occhi di chi legge.
  • Dimenticare di promuovere i tuoi post. Condividere i post sui social, nelle newsletter o nei gruppi online dà loro una spinta concreta.
  • Non controllare mai le statistiche. Le tue statistiche ti diranno esattamente cosa interessa al pubblico.
  • Lasciare che l’AI scriva tutto. L’AI può supportare la scrittura, ma i post interamente generati spesso risultano piatti e prevedibili.

Passaggio 5: mantieni il tuo blog attivo con un piano semplice

Aiuta molto avere un piccolo piano di contenuti. Ecco un esempio per una startup SaaS (Software-as-a-Service) di cybersecurity (solo per mostrare come potrebbe apparire in una nicchia reale). Puoi usare la stessa struttura per qualsiasi settore.

Esempio di piano contenuti per una startup IT (focus cybersecurity)

SettimanaTitolo del postObiettivoNote e taglio
1Come riconoscere un’email di phishing prima di cliccareInsegnare le basiUsa schermate semplici e analizza esempi reali.
2Perché le piccole imprese sono nel mirino dei cybercriminaliConsapevolezzaAggiungi alcune statistiche affidabili e spiega con calma i rischi.
3Che cos’è l’MFA e perché protegge i tuoi accountSpiegare una funzione chiaveMostra come l’MFA funziona nelle situazioni di tutti i giorni.
45 segnali che il Wi‑Fi della tua azienda non è sicuroGuida praticaMantieni i consigli semplici per lettori non tecnici.
5Come formare il tuo staff per evitare gli errori più comuni di cybersecurityFocus sul teamUtile per ambienti di lavoro remoti e ibridi.
6La regola 80/20 per migliorare la cybersecurity con un budget ridottoStrategiaMostra come piccoli cambiamenti possano ridurre il rischio.
7Cosa fare se si perde o viene rubato un laptop aziendaleOperativoChecklist passo passo che i team possono salvare o stampare.
8Gli attacchi informatici dell’AI sono reali? Cosa dovrebbero sapere le piccole impreseTema di tendenzaMantieni un tono pacato ed evita messaggi basati sulla paura.

Un piano come questo ti aiuta a tenere in ordine le idee e ti garantisce un flusso costante di argomenti senza dover improvvisare ogni settimana.

Avviare un blog sul tuo sito non deve essere complicato né richiedere troppo tempo. Scegli una piattaforma con cui ti senti a tuo agio e parti dalle domande che i clienti fanno già. Aggiungi elementi visivi utili, mantieni una scrittura chiara e alla mano, e lascia che l’AI ti supporti invece di parlare al tuo posto. Con una routine semplice e qualche idea intelligente per gli argomenti, il tuo blog può diventare una delle parti più utili del tuo sito web.

Domande frequenti

Come faccio ad avviare un blog sul mio sito?

Attiva la funzione blog all’interno del tuo costruttore di siti, imposta un layout pulito e annota alcune delle domande che i tuoi clienti fanno più spesso. Ogni domanda diventa un post.

Che cos’è la regola 80/20 nel blogging?

È un equilibrio semplice dei contenuti: 80% guide utili e post che risolvono problemi, 20% contenuti più leggeri o dietro le quinte.

Il blogging è morto a causa dell’AI?

No. L’AI ha cambiato il modo in cui si crea il contenuto, ma i lettori apprezzano ancora spiegazioni oneste, esempi reali e una voce umana.

Il blogging è superato?

Il blogging si è evoluto, ma è ancora un modo potente per raggiungere i clienti, costruire fiducia e migliorare la tua visibilità online.

Quali sono gli errori comuni nei post del blog?

Paragrafi troppo lunghi, pubblicazioni irregolari, argomenti poco chiari, saltare la revisione e dimenticare di aggiornare i post più vecchi.

Questo articolo è stato tradotto da un’intelligenza artificiale e può contenere imprecisioni. Consulta l’originale in inglese.

Ilona K.
Ilona K.
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