Che cos’è il cybersquatting e quali sono le sue tipologie

  • di Ilona K.
Che cos’è il cybersquatting e quali sono le sue tipologie

Indice dei contenuti

  1. Che cos’è il cybersquatting?
  2. Tipi di cybersquatting
  3. FAQ

Il mercato dei domini è piuttosto ampio. L’ultima volta abbiamo parlato di come e da chi si può acquistare un nome di dominio. Si può ricorrere sia a un privato sia a un’azienda. Purtroppo, c’è il rischio di fare un cattivo affare. Questo può accadere se ci si imbatte in cybersquatter che non hanno paura di chiedere sovrapprezzi esorbitanti e, a volte, ingannano gli acquirenti.

Che cos’è il cybersquatting?

Ci sono alcune sfumature che distinguono i cybersquatter da aziende o privati coinvolti nella vendita di domini.

La prima cosa che rende riconoscibili i cybersquatter è la violazione dei diritti di proprietà intellettuale. I cybersquatter registrano nomi di dominio il più possibile simili a marchi noti oppure usano i nomi di persone famose o imprenditori.

La WIPO (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale) aiuta a contrastare il cybersquatting. Questo organismo, insieme a ICANN, l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, ha introdotto la procedura UDRP (Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy). Tale procedura tutela i diritti dei titolari dei marchi, che nella maggior parte dei casi ottengono ragione.

Le accuse di cybersquatting sono talvolta motivate dal desiderio di sottrarre nomi di dominio appetibili ai loro legittimi proprietari. Questo si chiama reverse domain hijacking. Questi tentativi a volte sono andati a segno, ma non bisogna disperare: se ci si trova nel mirino di un’azione del genere, si può e si deve reagire contro il ricorrente.

Tipi di cybersquatting

Il cybersquatting è per lo più collegato alla violazione di marchi registrati. Ma può includere anche typosquatting. I cybersquatter registrano domini il più possibile vicini agli indirizzi di siti web molto conosciuti. Questo avviene nella speranza che l’utente, sbagliando a digitare il nome del dominio, finisca sul loro sito. I cybersquatter guadagnano mostrando annunci pubblicitari a questi visitatori casuali.

Con il cybersquatting nominale, vengono registrati domini con i nomi di persone famose, come attori, cantanti, politici, personaggi pubblici, ecc. Con questo tipo di cybersquatting è molto difficile dimostrare che il dominio venga usato illegalmente o per fini fraudolenti, poiché migliaia di persone possono avere lo stesso nome. Per contrastarlo, molte celebrità cercano di registrare i propri nomi come marchi.

Cybersquatting di marchio consiste nel registrare domini il più possibile simili o identici ai nomi di brand, marchi, varie aziende e persino film. I cybersquatter lo fanno, naturalmente, per profitto. Le aziende non sempre sono pronte a spendere tempo e denaro per presentare reclami, avviare cause legali o acquistare nomi di dominio a prezzi folli.

Molto spesso i cybersquatter rilevano domini abbandonati la cui registrazione non è stata rinnovata per qualche motivo. Dopo aver acquistato un dominio, talvolta ricco di storia, i cybersquatter contattano i precedenti proprietari e cercano di rivenderglielo. La domanda di buoni nomi di dominio c’è sempre.

Molti titolari di marchi adottano la pratica della registrazione difensiva dei domini, registrando tutti i nomi di dominio simili al proprio o strettamente collegati ad esso per significato. Questo approccio è un’ottima misura preventiva contro i cybersquatter.

Se possiedi un marchio, puoi scegliere un dominio adatto sotto .it.com, disponibile tramite molti registrar accreditati ICANN. Un elenco completo dei registrar è disponibile sul nostro sito web.

Per capire come proteggerti dal cybersquatting, assicurati di leggere il nostro prossimo articolo, in cui abbiamo raccolto alcuni metodi efficaci per farlo.

FAQ

1. Che cosa significa cybersquatting?

Il cybersquatting consiste nel registrare, usare o vendere un nome di dominio in mala fede quando è identico o confondibilmente simile al marchio o al brand di qualcun altro. Tra le tattiche comuni ci sono il typosquatting (sfruttare errori di digitazione come googeI.com), il namejacking (prendere di mira i nomi personali di celebrità o figure pubbliche), il reverse cybersquatting (accusare falsamente i legittimi proprietari di appropriazione di siti) e il furto d’identità (spacciarsi per i brand per ingannare gli utenti).

2. È legale accaparrarsi un dominio?

No, il cybersquatting è illegale. Viola leggi come la ACPA statunitense (Anticybersquatting Consumer Protection Act) e politiche globali come la UDRP (Uniform Domain-Name Dispute-Resolution Policy). È consentito l’investimento legittimo in domini – acquistare nomi generici per rivenderli – ma registrare domini allo scopo di sfruttare brand popolari o estorcere i proprietari costituisce cybersquatting illegale.

3. Come si dimostra di essere vittima di cybersquatting?

Dimostrare il cybersquatting (nell’ambito di procedure come l’UDRP) richiede di provare tre elementi: che il dominio è identico o ingannevolmente simile al proprio marchio; che lo squatter non ha diritti o interessi legittimi sul dominio; e che è stato registrato e viene usato in mala fede. Prove utili possono essere richieste di riscatto, l’interruzione o il pregiudizio alla propria attività, oppure il profitto tratto dalla confusione degli utenti.

4. Come affrontare i cybersquatter?

Le strategie principali includono presentare un reclamo UDRP (il metodo standard per trasferire i domini in modo efficiente); intraprendere un’azione legale in base a leggi nazionali come l’ACPA (che può prevedere risarcimenti); inviare una lettera di diffida e cessazione (con cautela, per non allertare lo squatter); usare una pratica di registrazione difensiva dei domini quando si registrano tutti i nomi di dominio simili al dominio principale o strettamente correlati a esso per significato e registrare come marchio il nome di dominio.

Questo articolo non costituisce consulenza legale. Si prega di svolgere le proprie verifiche e consultare un avvocato per qualsiasi questione relativa a marchi e cybersquatting.

Questo articolo è stato tradotto da un’intelligenza artificiale e può contenere imprecisioni. Consulta l’originale in inglese.

Ilona K.
Ilona K.
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